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Pinocchio in Bicicletta: l'iniziativa coinvolge 1300 studenti

Responsabilizzare i più giovani, sensibilizzandoli sui pericoli della strada e su come evitarli. È questo il senso e l’obiettivo di Pinocchio in Bicicletta, il progetto di educazione stradale ideato dal Comitato provinciale di Bolzano della Federazione Ciclistica Italiana ed approvato dall’Ufficio Ordinamento e Progettualità dell’Intendenza Scolastica Italiana, giunto quest’anno alla quarta edizione.

L’opera prevede una serie di interventi da parte di esperti del settore riservati agli studenti delle prime e seconde classi delle scuole medie della Provincia di Bolzano: sono quasi 1300 quelli che hanno partecipato all’edizione in corso di Pinocchio in Bicicletta, 760 per il primo anno, suddivisi in 36 classi, e 530 (25 classi) per il secondo anno.
La bicicletta, importante mezzo di spostamento ma anche di comunicazione, diventa nel corso degli appuntamenti elemento aggregante ed ambasciatrice di buone abitudini, nella ricerca di responsabilizzazione dei soggetti coinvolti. «La tragicità dei quotidiani fatti di cronaca nera non ci possono lasciare indifferenti e quindi, nel ruolo di educatori sia nell’ambiente scolastico che sportivo, da diversi anni ci ha portato ad intraprendere percorsi di salvaguardia di tutte quelle categorie di utenti deboli quali sono i pedoni e i conducenti di veicoli a due ruote» commenta Dino Santi, coordinatore del progetto promosso dal Comitato altoatesino della Federciclismo. A dare il “la” all’iniziativa fu l’allora presidente Nino Lazzarotto, ora presidente onorario. Il suo successore Paolo Appoloni, che è attualmente alla guida del Comitato, ha voluto con fermezza continuare nel cammino intrapreso, potendo contare per la parte operativa su due colonne portanti nell’educazione stradale provinciale come Nives Fedel ed Elisa Feller, coadiuvate di recente da Andrea Lubian, sotto la regia del già citato Dino Santi.

Nino Lazzarotto, Nives Fedel, Paolo Appoloni, Andrea Lubian e Dino Santi
Nino Lazzarotto, Nives Fedel, Paolo Appoloni, Andrea Lubian e Dino Santi

«Lavoriamo su più fronti per una maggiore sicurezza sulle strade – spiega Paolo Appoloni -. Partire dai giovani può aiutarci a creare una maggiore cultura del rispetto. Credo che questi ragazzi, quando avranno terminato questo percorso e saliranno in macchina con i loro genitori, saranno molto più attenti e sensibili ai comportamenti che vedranno sulle strade e faranno le relative osservazioni».
Gli interventi, nello specifico, riguardano la parte teorica per le prime classi delle scuole medie: grazie ad una presentazione multimediale, vengono fornite informazioni utili sui corretti comportamenti da tenere nell’ambiente strada, ma anche a consigli pratici quali il giusto equipaggiamento della bicicletta, la buona manutenzione e gli accessori importanti per la sicurezza, primo su tutti il caschetto protettivo, sul quale argomento da molti anni la Federazione Ciclistica si sta battendo per arrivare alla sua obbligatorietà nell’uso quotidiano.

Le classi seconde, invece, sono impegnate in un Campo Scuola che viene allestito appositamente nei piazzali degli Istituti coinvolti e nello specifico nell’autunno scorso è già stato allestito a Merano e da questa primavera anche a Bolzano (teatro in questi giorni delle prove pratiche all’istituto Archimede) e a Laives, con l’obiettivo di raggiungere nel prossimo anno scolastico anche Bressanone e la Bassa Atesina. «All’interno dei percorsi - precisa Dino Santi - vengono create situazioni di viabilità con diversi punti di criticità per insegnare ai ragazzi la giusta modalità di percezione dei pericoli e la risoluzione delle problematiche a ciò annesse, facendo interagire gli stessi nei vari ruoli di ciclisti, pedoni e controllori del traffico per imparare a vedere le circostanze sotto vari punti di vista».

Importante il sostegno delle istituzioni che hanno sempre sostenuto la bontà del Progetto, ad iniziare dall’assessore provinciale alla cultura e formazione italiana Marco Galateo insieme ai vertici dell’Intendenza Scolastica Italiana, con il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta, l’ispettore Silvano Trolese e la direttrice Ufficio Progettualità Rosella Li Castri con Francesca Quercia, nonché la dirigente dell’Istituto Archimede Germana Fiore con il supporto della referente Elena Bresciani.

Prezioso il compito svolto da tutti i referenti di educazione stradale dei vari istituti aderenti, che insieme all’intero corpo dirigente e docente hanno interagito con i relatori per l’importanza di tali iniziative che si vanno a configurare nel cruciale aspetto dell’educazione civica e convivenza civile.
Determinanti per dare un ulteriore aspetto educativo e di sicurezza al Progetto la scorta in bicicletta della pattuglia della Polizia Municipale di Bolzano, a beneficio degli studenti che provengono da istituti diversi da quello che ospita il Campo Scuola. Nella fattispecie ha permesso ai fruitori di conoscere la figura dell’agente di Polizia, una figura amica per proteggere, assistere ed educare gli utenti della strada.

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